L'inviato speciale Usa è a Mosca per convincere i russi ad accettare una tregua di 30 giorni. Forse in giornata un colloquio telefonico Trump-Putin

L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, è a Mosca. Dovrà convincere i russi ad accettare la proposta di cessate il fuoco di 30 giorni concordata a Gedda da Stati Uniti e Ucraina. Dmitri Peskov portavove del Cremlino ha già avuto modo di sottolineare che i negoziati sull'Ucraina non sono ancora iniziati e che Mosca determinerà la propria posizione sulla proposta emersa in Arabia Saudita, solo dopo aver ricevuto informazioni dirette dai rappresentanti degli Stati Uniti.

Un passaggio chiave potrebbe già esserci in giornata: secondo quanto detto da Peskov, il presidente Vladimir Putin "potrebbe avere una chiamata internazionale più tardi". Peskov non ha precisato il nome del possibile interlocutore , ma è probabile se non certo che si riferisse al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ieri l'assistente presidenziale russo Yuri Ushakov ha parlato al telefono con il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz . E stamani Ushakov ha dichiarato che la Russia "non vuole una tregua temporanea, ma è interessata a un accordo a lungo termine". Ushakov ha poi annunciato che Putin esprimerà la posizione di Mosca sull'iniziativa di un cessate il fuoco di 30 giorni in una conferenza stampa oggi, dopo i colloqui con il suo omologo bielorusso Aleksander Lukashenko.

Da Mosca, infine, da segnalare stamani l'ennesimo attacco a Sergio Mattarella. Protagonista ancora una volta la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che citata dalla Tass ha detto: "Le affermazioni del presidente italiano secondo cui la Russia minaccia l'Europa con armi nucleari sono menzogne e falsità".