In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, Legambinte ha organizzato per il primo week end di febbraio una serie di escursioni, visite guidate e incontri in molte località del nostro Paese, con l'obiettivo di promuovere la biodiversità territoriale e sensibilizzare i cittadini. La crisi climatica minaccia il futuro delle zone umide e degli ecosistemi acquatici. Preoccupa l’innalzamento del livello del Mediterraneo, che potrebbe portare alla sparizione di ampi tratti di costa che ospitano zone umide, e l’aumento della frequenza e dell'intensità dei periodi di siccità, che nel 2024 hanno colpito soprattutto il sud Italia, la Pianura Padana e diverse aree fra Toscana, Umbria e Marche. Si tratta, sottolinea Legambiente, di una minaccia importante per l’Italia, che ospita 57 zone umide d’importanza internazionale, distribuite in 15 Regioni. Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, negli ultimi 300 anni (dal 1700 al 2000) il nostro Paese ha già perso il 75% delle zone umide.
Il 2 febbraio, L'associazione ambientalista presenta il focus “Ecosistemi acquatici 2025”. Dal 1° a 9 febbraio, in 17 regioni italiane, verranno organizzati oltre 70 appuntamenti.
Ecco alcuni degli appuntamenti:
Nel Lazio, sabato 1° febbraio, a Sabaudia (LT), è programmata un'escursione con birdwatching alla scoperta delle zone umide del Parco nazionale del Circeo. In Sardegna, ad Assemini (CA), ci sarà una visita guidata alla scoperta delle bellezze archeologiche e naturalistiche delle Nuraghe Cuccuru Ibba nella Laguna di Santa Gilla.
Domenica 2 febbraio, in Sicilia, a Palermo e provincia, nella valle del fiume Oreto, in programma 3 escursioni. In Umbria, a Cerreto di Spoleto (PG), il monitoraggio scientifico del fiume Nera e Corno e dei nidi di riproduzione della trota mediterranea.