Segnali positivi: dai negoziati indiretti in corso in Egitto, i mediatori fanno filtrare ottimismo. In settimana possibile un accordo su ostaggi e tregua

Dai negoziati indiretti tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi in corso in Egitto, arrivano segnali positivi. Li lanciano i mediatori attraverso i media americani, israeliani e arabi. Fonti diverse vanno nella stessa direzione e lasiano trapelare la sigla di un'intesa sulla prima pare del piano Trump già domani o al massimo venerdì. Una volta siglato l'accordo verrebbero rilasciati gli ostaggi ancora in vita. Con il  cessate il fuoco, Hamas potrà recuperare i corpi degli ostaggi uccisi per il loro successivo ritorno in Israele. Attualmente ci sono 48 ostaggi rimasti a Gaza, 20 dei quali si ritiene siano ancora vivi. Meno chiara la parte riguardante i prigionieri palestinesi, 1700 circa che Israele dovrebbe rilasciare in questa fase. Tra di loro, fanno sapere alcune fonti non dovrebbe esserci Marwan Barghouti, leader di Fatah da oltre 23 anni idetenuto in Israele, molto popolare tra la popolazione palestinese, ritenuto il solo capace d riunire le diverse fazioni palestinesi.

Anche oggi mobilitazioni in diverse città italiane per Gaza e a sostegno degli attivisti della Freedom Flotilla Coalition, bloccati la scorsa notte a bordo di nove imbarcazioni in acque internazionali ,come avvenuto nei giorni scorsi per la prima missione della Flotilla. A bordo 150 attivisti, 90 dei quali medici e infermieri, che sulla nave Conscience, "scortati" da otto barche a vela, si dirigevano verso le coste di Gaza con un carico di medicinali. Tra loro anche nove italiani e almeno due cittadini israeliani. Lo riferiscono gli organizzatori della missione umanitaria che hanno pubblicato le immagini dei due attivisti, Zohar Chamberlain Regev e Omer Sharir.